Amicizia, passione e divertimento: queste le parole chiave che sintetizzano l’essenza della storia di Antonio Corbi ed Andrea Cataldo, due amici, prima che due colleghi che hanno scelto di fondere e consolidare l’amicizia che li lega dai tempi dell’asilo, dopo aver maturato percorsi lavorativi e di vita diversi, sotto un’unica e sintetica sigla: C&C Photographers.
Una passione, per l’appunto, quella nutrita da entrambi, portata avanti per puro divertimento in tenera età, ma poi capace di imporsi e rivendicare un’attenzione più preponderante, spingendo i due a forgiarla ad immagine e somiglianza di un lavoro.
Una scelta, quindi, non dettata da esigenze meramente economiche, ma dalle impellenze rivendicate da un amore sincero verso una professione tanto affascinante quanto capace di esigere meticolosa cura dei dettagli. Una passione che traspare in tutta la sua sincera essenza dalle foto di Antonio ed Andrea.
“Abbiamo riscoperto la possibilità di lavorare sorridendo e divertendoci, – spiega Antonio Corbi – rilevando la stessa felicità sui volti delle persone che fotografiamo e questo allevia la stanchezza che scaturisce da 12 ore di lavoro continuative, piuttosto ci inietta una grande carica.”
Le foto legate al mondo del wedding spesso si vedono apostrofate come di seconda categoria, Andrea ed Antonio, però, nonostante provengano dall’”altra” fotografia, si alimentano dell’emozione che solo e soltanto il giorno del fatidico si sa consegnare.
“Non siamo stressati, nonostante lavoriamo tanto – dichiara ancora Antonio – ed è un valore aggiunto che ricerchiamo in questo lavoro. La nostra idea di fotografia si ripropone di ricambiare la gioia che ci viene consegnata da quelle persone, affinché rivedendo le immagini che raccontano le emozioni legate ad un momento importante, rivedano e riconoscano proprio quella felicità.”
La scelta fotografica di C&C è improntata sul reportage, non per moda, ma per cogliere l’essenza di un momento irripetibile, a dispetto di una scena posata che si può riprodurre in qualsiasi momento.
Quindi l’imperativo di C&C è abbandonare schemi e tecnica – anche se quest’ultima condisce abbondantemente l’esecuzione degli scatti, rendendoli impeccabili – per collocare al centro dell’obiettivo le emozioni.
“Il nostro intento è quello di consegnare una foto che possono essere lette due volte: prima “a caldo” e poi a distanza di tempo per rivivere quell’emozione immortalata nello scatto. – spiega Andrea Cataldo – La nostra è una foto che trova nel tempo la sua dimensione. Nell’arco delle 12 ore e più di lavoro diventiamo trasparenti, perché non amiamo costruire il momento o rompere l’attimo e questo vale sia per gli sposi che per gli invitati. Siamo due persone attente nel preparare il lavoro e ancoriamo il nostro credo professionale su questo principio: il fotografo ferma quello che è successo, non deve essere lui a costruire gli eventi, né tantomeno deve fare in modo che la giornata scorra in funzione del suo lavoro. Ed è per questo che ci piace vestire gli abiti degli “spettatori attivi”. Oggi, il matrimonio assume una rilevanza sempre più importante dal punto di vista estetico e, pertanto, la cura dei dettagli funge da imperativo imprescindibile per tutti coloro che lavorano e si interfacciano con questo mondo.“