Il 2016 è sorto nel segno della violenza e della concitazione, in virtù di quanto accaduto a Colonia durante la notte di Capodanno.
Ma cos’è realmente successo quella notte?
Il ritardo con il quale la notizia è stata diramata e le infrazioni frammentarie e discontinue non consentono di certo una ricostruzione chiara ed attendibile. Così come il lievitare delle denunce da parte delle donne che durante quella notte hanno subito molestie, furti e rapine che seguitano ad addizionarsi, di giorno in giorno, di ora in ora.
La piazza erta a teatro dei fatti denunciati sarebbe quella su cui si affacciano la stazione ferroviaria della città e la Cattedrale, il principale monumento di Colonia.
Secondo quanto riportato dalle autorità, nell’incidente sarebbero coinvolti un numero di uomini compreso tra diverse decine e il migliaio.
Stando alle denunce sporte dalle donne, questo gruppo di uomini le avrebbe molestate, palpeggiate e derubate di alcuni oggetti personali, come il cellulare o il portafoglio.
Diverse anche le denunce per stupro. Gli uomini artefici delle aggressioni sarebbero stati di aspetto arabo o nordafricano e avrebbero agito in gruppo, secondo le ricostruzioni emerse durante le denunce. Molti di loro, inoltre, sarebbero stati ubriachi.
Il capo dimissionario della polizia di Colonia, Wolgang Albers, avrebbe parlato per quanto riguarda gli elementi che stanno gradualmente emergendo dalle indagini, di “crimini di una dimensione del tutto nuova“.
Il quadro che emerge dalle prime testimonianze rese note, infatti, mostra come reati generalmente compiuti in luoghi isolati e da gruppi generalmente ristretti di persone, come le molestie sessuali, siano stati commessi in un luogo molto affollato da gruppi di decine di persone che hanno agito in maniera almeno apparentemente organizzata.
Una donna di 28 anni ha rilasciato la propria testimonianza al quotidiano tedesco Express, raccontando di essere passata dalla stazione di Colonia la notte di capodanno e di aver dovuto attraversare un vero e proprio corridoio umano composto da decine di persone che l’hanno palpeggiata.
“Sono stata toccata ovunque”, ha riferito, aggiungendo poi che fortunatamente indossava una giacca e i pantaloni, perché probabilmente una gonna le sarebbe stata strappata via.
Secondo i testimoni che finora sono stati sentiti dalla stampa e dalle autorità, gli uomini sarebbero stati di età compresa tra i 15 e i 35 anni e si sarebbero divisi in gruppi tra le 30 e le 40 persone che avrebbero a loro volta molestato le donne.
Alcuni di loro, inoltre, avrebbero lanciato fuochi d’artificio contro la folla radunata nella piazza per il Capodanno, costringendo le forze dell’ordine a far sgomberare la zona.
Tra le 31 persone responsabili degli incidenti fino adesso identificate, 18 sono richiedenti asilo, nove sono di origine algerina, otto marocchina, cinque iraniana, quattro siriana, due sono tedeschi e ci sarebbero poi un iracheno, un serbo e uno statunitense.
Secondo la polizia, i fatti di Colonia danno l’idea di essere stati un evento coordinato e pianificato secondo un modo che è stato paragonato a quello dei gruppi criminali.
Nella stessa sera, eventi simili – che hanno coinvolto un numero minore di persone – hanno avuto luogo anche in altre città tedesche, come Amburgo, Stoccarda, Berlino, Bielefeld, Dusseldorf e Francoforte. Anche in altri paesi, come l’Austria, la Finlandia e la Svizzera, sono stati riportati episodi simili.
L’episodio ha fatto discutere non poco in Germania e non solo, ricollegandosi al tema dell’accoglienza dei rifugiati. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha riferito che il suo paese rivedrà la politica sull’accoglienza dal momento che serve mandare un chiaro segnale alle persone che pensano di avere il diritto di non rispettare le leggi e le regole di convivenza civile della Germania.
La Merkel ha inoltre chiarito che è importante che escano fuori i colpevoli, altrimenti a essere danneggiata sarà l’intera comunità di profughi della Germania.
Ha fatto anche molto discutere la gestione della sicurezza in una zona centrale di Colonia, considerata insufficiente. Anche per questa ragione, l’8 gennaio il capo della polizia locale, Wolfgang Albers, si è dimesso.
Il sindaco di Colonia, Henriette Reker ha definito l’episodio come una serie di attacchi mostruosi e riunito le autorità con l’obiettivo di aumentare la sicurezza nella zona della stazione. Tuttavia, numerosi tedeschi hanno lamentato il fatto che sono stati inviati sul luogo solamente una decina di agenti.
La polemica è uscita dai confini nazionali tedesca, causando un dibattito a livello internazionale riguardo l’accoglienza dei rifugiati: il governo slovacco ha infatti reso noto di non voler più accogliere rifugiati di religione musulmana.
E non è tutto. Un gruppo di hooligan, rocker e buttafuori avrebbe lanciato una “caccia all’uomo nel centro storico di Colonia”, come reazione alle violenze subite dalle donne a San Silvestro. L’iniziativa, di cui riferisce il Koelner Express, sarebbe nata su Facebook. La polizia sta indagando su eventuali collegamenti con attacchi avvenuti ieri sera.
Si indaga su una possibile rappresaglia alle violenze subìte da centinaia di donne (516 le denunce, di cui il 40% per molestie sessuali) la notte di Capodanno nel capoluogo della Renania.
Ieri sera sei pachistani sono stati attaccati a Colonia, vicino alla stazione, da un gruppo di 20 persone. Due degli aggrediti, feriti, sono stati soccorsi in ospedale. Successivamente, anche un siriano di 39 anni è stato attaccato e lievemente ferito. La polizia indaga per lesioni corporali. Non è chiaro se vi sia un collegamento fra i due episodi.
A Bielefeld, in Westfalia, poi, – come riporta “Il Fatto Quotidiano” – emerge un nuovo caso: nella notte di San Silvestro 500 uomini avrebbero forzato l’ingresso in una discoteca e molestato molte donne. E a scuotere la Germania arriva anche un’altra notizia: il marocchino ucciso giovedì a Parigi mentre era in procinto di compiere un attentato in un commissariato viveva in un alloggio per richiedenti asilo nella tedesca Reklingenhausen e sulla parete della casa aveva dipinto una bandiera nera dell’Isis.
Per la maggior parte, gli indagati sono richiedenti asilo e persone che si trovano in Germania in situazione illegale. La polizia, sostiene il periodico, indaga su messaggi inviati sui social network da parte di nordafricani nei giorni precedenti a Capodanno e sulla presenza a Colonia di persone arrivate dai dintorni e anche da Paesi vicini, cioè Belgio, Olanda e Francia.