A distanza di meno di una settimana dell’agguato che ha riacceso i riflettori sulla periferia est del capoluogo campano, quest’oggi anche nell’area settentrionale del napoletano, un omicidio sottolinea l’imperversare della guerra di camorra.
Due proiettili in pieno viso e il corpo, poi, dato alle fiamme: questa la scoperta effettuata da un carabiniere in pensione che in maniera del tutto casuale ha scorto il corpo di un uomo completamente carbonizzato, a pochi metri dal luogo dove l’anno scorso furono uccisi, con modalità simili, altri due uomini, nei pressi dell’uscita di Grumo Nevano dell’asse mediano di Napoli.
Il corpo, identificato poche ore fa, ha sciolto ogni dubbio in merito alle generalità della vittima: si tratta di Antimo Chiariello, 44 anni, di Sant’Antimo, residente a Melito. L’uomo era il genero del boss Mario Verde, fratello del temibile Francesco detto ‘o negus, ucciso sei anni fa in un agguato di camorra.
L’identificazione è avvenuta grazie alla comparazione delle impronte digitali con quelle inserite nel database delle forze dell’ordine