“Napule è mille culure” e anche Scampia appartiene a Napoli, anche se tendiamo a tralasciarlo, dimenticarlo, oscurarlo.
I colori di Scampia, più sgargianti e radiosi che mai, hanno inondato le strade del quartiere in occasione della 34esima edizione del carnevale Gridas: il carnevale di Scampia. Carri in cartapesta, dai colori e dalle sagome cariche e sfavillanti che ripropongono il tema dell’emergenza migranti. Un enorme mappamondo diviso in due, come emblema dei conflitti e degli ostacoli. Da un lato – quello sinistro – i continenti delimitai dal filo spinato descrivono la parte negativa ed egoista dell’animo umano. Dall’altro invece, la Pangea – unico continente – rappresenta l’accoglienza e l’amore.
Decine le opere realizzate a tema e trasportate in giro per il quartiere. Dalla gru, al “San Ghetto” icona delle differenziazioni sociali, ogni opera è stata concepita quale rappresentazione delle emergenze umanitarie che da tempo interessano le nazioni in guerra. Un falò, durante il percorso, ha bruciato simbolicamente gli oggetti e le icone che rappresentano l’odio e le divisioni, la violenza e il razzismo, prima del concerto “O’ Rom” nei pressi del campo rom. Tutto il quartiere in strada, in una domenica di festa e positività. In una Scampia rigenerata e galvanizzata in un clima di festosa serenità.
“Un’iniziativa straordinaria, quella del carnevale del Gridas che ogni anno è sempre più ricca di passione e partecipazione“: ha affermato il sindaco Luigi de Magistris che ha partecipato alla sfilata di carri. “Un evento pieno di creatività, umanità e vivacità. E’ questa – sottolinea de Magistris – la Napoli che vogliamo, una Napoli piena d’amore che vuole un’uguaglianza tra le differenze, che intende riappropriarsi della città e risolvere le sofferenze e i problemi”. Il corteo ha percorso tutto il quartiere, rilanciando l’impegno per l’integrazione e l’accoglienza e concludendosi nei pressi del campo rom di via Cupa Perillo.
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