Bella come un’attrice, giovane ed attraente, tanto da essere paragonata ad Angelina Jolie. Eppure, in barba all’estetica e ai suoi 20 anni, Asia aveva scelto di sposare una causa che ha fatto di lei una delle combattenti più giovani e celebri della storia contemporanea.
Arruolatasi nelle milizie curde per difendere i propri confini dalla minaccia dell’Isis e proprio per seguire questo suo ideale di libertà, Asia Ramazan Antar è morta. Uccisa durante uno scontro a fuoco con i miliziani di Daesh. O almeno così pare. In molti, infatti, sostengono che la giovane soldatessa sia deceduta in occasione di una scaramuccia tra le Forze Siriane Democratiche e l’opposizione armata presente nel Paese. Verità contrastanti e che devono ancora essere verificate ufficialmente.
Di una bellezza disarmante, che valse subito alla soldatessa l’appellativo di Angelina Jolie del Kurdistan. Nata nel 1996, si unì nel 2014, quando aveva appena 18 anni al Women’s Protection Units, gruppo curdo tutto al femminile che combatte il sedicente stato islamico al confine con la Siria.
L’attacco mortale sarebbe avvenuto vicino a Minbiç, Siria del nord. Per Asia non si trattava della prima missione. Negli anni aveva infatti preso parte a innumerevoli battaglie-chiave contro l’Isis l’ultima delle quali è risultato fatale. ISIS. Sulla pagina Facebook We want Freedom for Kurdistan si parla già di “una moderna martire nella lotta contro Daesh”.
Una storia che sbeffeggia i valori peculiari delle nuove generazioni e che attribuisce alla figura femminile quell’inedita accezione di senso che svilisce l’apparire a favore dell’essere. Una “rivoluzione”, ideologica d culturale, alla quale la società occidentale è tutt’altro che abituata. Nello stesso appellativo attribuito alla temeraria soldatessa trapela tutto il senso di inadeguatezza della società del consumismo, dove a dettare legge sono i media, i social e gli stereotipi. “Bella come Angelina Jolie” lei che aveva scelto di essere una “Lara Croft” nella vita reale, impugnando armi e coraggio veri, per lottare in nome della libertà, fino alla stregua delle sue forze.