Finisce puntualmente al centro di accese polemiche la classifica annuale sulla qualità della vita stilata dal Sole 24 Ore.
L’edizione 2016 della Qualità della vita, si legge sul sito del celebre quotidiano economico, ha posto una maggiore attenzione ai problemi più attuali della collettività, inserendo tra i parametri della ricerca (che da 36 salgono a 42) temi quali il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovare, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile.
È con queste premesse che Aosta, per la terza volta in 27 anni, guadagna il primo posto in classifica, mentre dietro di essa restano stabili Milano e Trento.
Anche quest’anno è sconcertante il divario tra Nord e Sud. Tutte le grandi città del meridione competono infatti per gli ultimi posti: Bari (85° posto), Catania (94°), Palermo (99°) e Napoli (107°). Roma scala qualche posizione ottenendo il 13° posto. Ultima posizione per Vibo Valentia.
Elenchiamo di seguito la top ten della Qualità della vita 2016:
1) Aosta
2) Milano
3) Trento
4) Belluno
5) Sondrio
6) Firenze
7) Bolzano
8) Bologna
9) Udine
10) Trieste
Un verdetto che fa storcere il naso ai napoletani e ai meridionalisti convinti e che non hanno dubbi in merito all’elevato grado di bontà della qualità della vita che vige nelle cittadine del Sud Italia. Quello che intercorre tra Nord e Sud è un divario culturale e sociale che sfocia puntualmente in un vecchio contenzioso che personifica un modo di vivere, pensare, giudicare e percepire il contesto che difficilmente troverà un punto d’incontro.