Un pericolo temuto, quasi preannunciato, tant’è vero che le misure antiterrorismo sono state adottate in tutte le principali città europee stimate essere obiettivi sensibili.
39 morti ed almeno 69 feriti: questo il bilancio ufficiale dell’attentato terroristico avvenuto in un’affollatissima discoteca di Istanbul, dove un uomo ha sparato con un fucile mitragliatore sulla folla intenta a festeggiare il nuovo anno.
Nessun italiano coinvolto, a darne conferma il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in continuo contatto con il Consolato italiano ad Istanbul. Delle 39 vittime finora accertate, 25 uomini e 14 donne, 24 sarebbero di nazionalità straniera.
La scelta della discoteca, nel quartiere Besiktas, non sembra casuale. Il locale è un punto di ritrovo per la ricca borghesia turca filo-europeista. «Non era vestito da Babbo Natale», si è affrettato a ribadire il premier turco Binali Yildirim per smentire le voci che erano circolate subito dopo la sparatoria nel night club. Yildirim ha scatenato una gigantesca caccia all’uomo per catturare l’attentatore fuggitivo. Oltre 17mila agenti impiegati nelle ricerche anche se, da alcune testimonianze dei sopravvissuti, a sparare forse non è stato un lupo solitario, ma un commando composto da almeno due o tre persone.