Un altro giornalista ha pagato con la vita il desiderio di svolgere con passione e dedizione questa professione, illuminando quel genere di verità che è sempre scomodo portare alla luce.
alla già fin troppo lunga lista di nomi di giornalisti, uccisi per il loro lavoro, si aggiunge quello di Vadym Komarov, il giornalista ucraino che da alcune settimane era in coma in seguito a un’aggressione nella città di Cherkasy, in Ucraina.
L’ennesimo giornalista ucciso perchè stava facendo bene il suo lavoro di cronista, indagando sulla corruzione e sul crimine organizzato nella regione in cui viveva.
Il sindacato dei giornalisti ucraini (NUJU) aveva immediatamente condannato l’episodio e si era stretto attorno a Komarov, seguendo con grande apprensione l’evoluzione del suo stato di salute. Il sindacato Ucraino ha chiesto da subito che le autorità facessero luce sull’accaduto. Purtroppo Vadym non si è più ripreso, pagando con la vita la passione per il giornalismo di inchiesta e la ricerca della verità dei fatti.
La Federazione Europea dei giornalisti e la Federazione internazionale hanno diffuso un comunicato in cui chiedono alle autorità ucraine di assicurare che venga fatta giustizia e si uniscono alla NUJU nel chiedere un’audizione al Parlamento ucraino circa la sicurezza dei giornalisti nel Paese.