Potrebbe entrare in vigore anche in Italia dal prossimo 26 luglio il green pass, provvedimento con il quale il governo mira a preservare la zona bianca lungo tutto lo stivale, almeno fino a ferragosto.
Per entrare in tutti i luoghi pubblici a rischio assembramento bisognerà avere il green pass, altrimenti scatteranno le multe. Cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro per i clienti sprovvisti di certificazione verde, ridotti a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno.
Tra lunedì 19 e martedì 20 luglio si terrà la cabina di regia politica con Mario Draghi e probabilmente, già entro la fine della settimana, il Consiglio dei ministri darà il via libera al provvedimento. La preoccupazione degli scienziati, del ministero della Salute e di Palazzo Chigi è alta. La maggioranza è spaccata, Matteo Salvini è contrario alla stretta sul «modello Macron» e anche i 5 Stelle sono cauti. Ma Pd e Leu, con il ministro Roberto Speranza, sono invece convinti che la nuova fase, con la variante Delta che colpisce duro anche nei Paesi con alto tasso di vaccinazioni effettuate, costringa anche l’Italia a prendere urgentemente provvedimenti. Per il responsabile della Salute l’uso «più largo possibile» del green pass eviterà di richiudere bar, ristoranti, piscine, palestre, stadi, cinema, teatri e tutti quei luoghi dove l’affollamento facilita la diffusione del virus. Vista la possibilità di una quarta ondata, il decreto conterrà anche i nuovi parametri per l’entrata nelle fasce colorate di rischio epidemiologico, in cui oltre all’incidenza di casi, conterranno anche i numeri dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ospedalieri. A metà agosto, o forse già da fine luglio, scatteranno le prime zone gialle, dove torneranno le mascherine all’aperto obbligatorie e altre restrizioni.
Lo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio sarà sicuramente prolungato, almeno di due o tre mesi o addirittura fino al 31 dicembre.
Il green pass è il certificato che dimostra di essere guariti dal Covid, oppure aver fatto un tampone nelle ultime 48 ore (risultato negativo), o di essere stati vaccinati con doppia dose. Il prossimo decreto dovrebbe imporre il rilascio della carta verde solo a chi ha ricevuto anche la seconda dose. Bisognerà presentarlo quando si dovrà salire su treni, aerei e navi, entrare in un cinema, a teatro o in una sala da concerto, frequentare una palestra, una piscina, una discoteca — se e quando riapriranno — fare shopping in un centro commerciale, andare allo stadio a vedere la partita, quindi in tutti i luoghi dove c’è il rischio di assembramenti o si possono trovare file. Un provvedimento voluto per evitare le chiusure e convincere anche i più restii a farsi immunizzare.