Il 5 aprile del 2003 il 17enne Paolino Avella, studente del liceo scientifico di San Sebastiano al Vesuvio, viene intercettato all’uscita di scuola da due malviventi che vogliono rubargli lo scooter.
Paolino si ribella e anziché cedere al ricatto dei malviventi, accelera tentando di fuggire, innescando così un inseguimento che termina bruscamente in via Matteotti.
La ruota posteriore dello scooter di Paolino viene speronata dai malviventi e la sua corsa si schianta contro un albero, intorno al quale si raduna ben presto una folla di amici e compagni di scuola che resteranno accanto a lui fino all’arrivo dell’ambulanza.
Paolino muore così. Una settimana prima di compiere 18anni, davanti agli occhi addolorati ed increduli dei suoi compagni di scuola, sul ciglio di una strada, a pochi passi dal liceo che frequentava.
Accanto all’albero dove Paolino perse la vita, fin da subito, amici, conoscenti, residenti in zona, gli hanno lasciato un pensiero: pupazzi, lettere, immagini sacre, fiori e fu istituita una stele sulla quale è riportata una frase della canzone preferita di Paolino:
Cantavi
“Non voglio chiudere gli occhi
Non voglio addormentarmi…
E non voglio perdermi niente…”
Qualcuno ha tentato di soffocare la tua voce, ma tu, Paolino, continui a cantare…”
Nel giorno del 19esimo anniversario della morte di Paolino Avella, per mantenerne vivo il ricordo, suo padre Alfredo e Luigi Punzo, rappresentante degli studenti del liceo di San Sebastiano al Vesuvio. hanno lanciato l’iniziativa “Un pensiero per Paolino” per invitare la comunità a lasciare un gadget o una lettera accanto alla stele a lui intitolata in via Matteotti.