Le dinamiche interne ai clan operanti nel quartiere napoletano di Ponticelli, negli ultimi tempi, stanno delineando uno scenario ben chiaro che vede i De Micco sempre più forti e ben radicati sul territorio. Una supremazia tutt’altro che scalfita dalla scissione con i De Martino e fortificata dal cambio di casacca di numerosi affiliati ai De Luca Bossa.
Proprio come avvenne nel 2018, contestualmente al blitz che aveva indebolito i De Micco determinando il primo, vero momento di difficoltà del clan che portò alla fine della primo mandato dei “Bodo” a Ponticelli. Un evento fortuito che favorì l’ascesa del cartello costituito dai vecchi clan dell’ala orientale di Napoli, uniti per fronteggiare il nemico comune: i De Micco a Ponticelli, i Mazzarella a San Giovanni a Teduccio. L’uscita di scena delle figure apicali dei De Micco indebolì notevolmente il clan che non riuscì ad organizzare la controffensiva per preservare il controllo territorio e contrastare l’ascesa dei rivali che così riuscirono ad appropriarsi del controllo dei traffici illeciti. Non appena il vento iniziò a soffiare a sfavore dei De Micco, molti affiliati rimasti a piede libero confluirono nell’alleanza costituita dai Minichini-De Luca Bossa-Schisa-Rinaldi-Aprea.
Un cambio di casacca compiuto anche da alcuni degli affiliati più convinti e fedeli ai cosiddetti “Bodo” e che adesso sono tornati alla corte di quello stesso clan che hanno rinnegato appena pochi anni fa.
In sostanza, attualmente sta andando in scena lo stesso copione che ha segnato la fine della prima era dei De Micco a Ponticelli: non appena gli affiliati alla cosca del Lotto O hanno compreso che seguitare a restare fedeli al clan equivale a patire fame e stenti sono andati a bussare alla porta dei De Micco. Tra “i girati” anche ex affiliati ai De Micco, poi passati dalla parte dei De Luca Bossa negli anni in cui il clan del Lotto O è tornato alla ribalta e adesso nuovamente confluiti tra le fila dei “Bodo”, allo stato attuale padroni incontrastati della scena camorristica ponticellese.
Una migrazione che concorre a indebolire il clan del Lotto O, già sfiancato dagli arresti e dai delitti eccellenti e che potrebbe definitivamente capitolare qualora venisse confermato il rumors che serpeggia tra le case popolari di via Matilde Serao a Caravita e che annuncia il pentimento di una figura apicale del clan che a tutti gli effetti rappresentava una succursale dei De Luca Bossa in quella sede. Uno scenario che vede le quotazioni del clan fondato da Tonino ‘o sicco in caduta libera e attualmente rappresentato da una esigua rappresentanza di sodali: un gruppetto di ragazzini troppo concentrato a scimmiottare i protagonisti di “Gomorra” per essere presi sul serio e i reduci dei Sarno arroccati nella zona delle “case murate” del Rione De Gasperi di Ponticelli, di recente entrati in affari anche con i D’Amico del rione Conocal. Un gruppo che non dispone della forza militare né economica per pensare di contrastare la supremazia dei De Micco. Meno che mai in un momento storico in cui l’emorragia di affiliati prosegue senza sosta.