Portare la sua Napoli sempre più in alto: questo l’obiettivo di Emanuele Palumbo, in arte Geolier, 22 anni, originario del quartiere napoletano di Secondigliano e fenomeno musicale del momento.
Un’intenzione palesata immediatamente sfilando con la tuta della SSC Napoli sul red carpet alla vigilia della prima serata del Festival di Sanremo al Teatro Ariston.
“I p’ me, tu p’ te” è il titolo del brano che presenterà sul palco dell’Ariston il cantante, volto della new wave della musica napoletana e anche italiana. Un testo interamente in napoletano che promette di essere una struggente ballad d’amore, non patinata, ma grezza, come rivendica lo stile musicale dell’artista che lo ha consacrato sulle vette delle hit nazionali e internazionali. Una canzone sul rispetto, in una chiave nuova. Lui stesso ha confermato in conferenza stampa che il brano non sarà canonicamente rap. Questo comunque non fa perdere di potenza il messaggio, grazie anche al dialetto che utilizzerà sul palco più importante d’Italia.
Festa grande nel rione Gescal di Secondigliano dove Geolier è nato e cresciuto. Dozzine di striscioni in ogni angolo di strada e un murales che lo ritrae accanto a Maradona, al quale lo stesso rapper ha reso omaggio prima di partire per Sanremo. Tra quelle strade che dividono i quartieri periferici di Miano e Secondigliano, è nato e cresciuto Emanuele, ultimo di 5 figli che vivono ancora, nonostante la popolarità del rapper, in una delle tante modeste abitazioni della zona.
Tantissimi gli striscioni apparsi anche in altri quartieri della città, come in via Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio, poco distante dal celeberrimo murale di Maradona realizzato da Jorit.
A prescindere dal verdetto finale, Napoli ha proclamato già il suo vincitore.