L’ultima relazione semestrale della Dia aveva acceso i riflettori sul legame che intercorre tra il comune di Pomigliano D’Arco e i clan di Napoli est, in particolare quelli operanti a Ponticelli.
Un legame emerso nel corso delle indagini che stamane, mercoledì 16 dicembre, hanno fatto scattare le manette per 21 persone.
I Carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno arrestato 21 persone in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.
I destinatari del provvedimento odierno sono ritenuti appartenenti al gruppo camorristico facente capo a Bruno Mascitelli detto “O’ Canotto”, ritenuto contiguo al clan Sarno di Ponticelli, nonché gravemente indiziati a vario titolo di associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, della commissione di reati in materia di armi, contro il patrimonio e la persona.
Il provvedimento cautelare, esito di articolata attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli e condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna, ha documentato le dinamiche criminali svolte dal clan Mascitelli nei comuni di Castello di Cisterna e Pomigliano d’Arco. Le indagini hanno consentito ai militari dell’arma di ricostruire le strutture organizzative di alcune fiorenti piazze di spaccio nei quartieri popolari ex L.219/81 di Pomigliano D’Arco e Castello di Cisterna nel periodo compreso tra ottobre 2016 e dicembre 2017.
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, la figura apicale del gruppo, Bruno Mascitelli, storicamente legato ai clan dell’area orientale di Napoli, poteva contare su propri referenti locali che gestivano le piazze di spaccio all’interno dei quartieri “ex lege 219” di Castello di Cisterna e Pomigliano d’Arco.
Le attività investigative, svolte mediante intercettazioni e tecniche tradizionali, sono state rinforzate anche dalle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia.
Nello specifico è stata documentata l’esistenza di un’organizzazione camorristica, operante nei quartieri “ex lege 219” di Castello di Cisterna e Pomigliano d’Arco, capeggiata proprio da Mascitelli. Un’organizzazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente di varia natura, commercializzati nelle “piazze di spaccio” controllate e con una specifica suddivisione dei ruoli dei sodali: promotore, affiliati, gestore di piazza, addetti al recupero crediti e pusher.
Le indagini dei militari dell’arma hanno concorso anche a far luce sulle circostanze che hanno portato al ferimento di un noto pregiudicato di Castello di Cisterna, avvenuto il 26 ottobre 2016. Un commando armato composto da 4 persone, a bordo di due autovetture, esplose diversi colpi di arma da fuoco contro Roberto Ianuale, figlio di Vincenzo Ianuale detto “o squadrone”, elemento di spicco dell’omonimo clan operante in Castello di Cisterna e comuni limitrofi.
Un episodio da inquadrare nei contrasti sorti per il controllo del territorio e delle piazze di spaccio tra esponenti del gruppo Mascitelli, nella frangia guidata da Mimmo Capocelli e Giuseppe D’Ambrosio alias “o’ Cacaglio” e quelli legati al gruppo Ianuale, operanti nel “Palazzo Celeste” della “Cisternina”.
Nel corso delle indagini sono state sequestrate quattro pistole ed un fucile mitragliatore e notevoli quantitativi di hashish e cocaina.