“Quali le tue parole, tale il tuo cuore”: è questa la frase di Paracelso scelta per il prototipo di “Talking bench” ovvero “panchine parlanti”, il nuovo progetto di “Bari, arte pubblica” per la promozione e la condivisione dell’arte nello spazio urbano.
La prima “panchina parlante” radicata nel territorio pugliese, si trova in piazza Cesare Battisti e l’ha realizzata Salvatore Siciliano, studente dell’Accademia di Belle Arti di Bari, insieme ad Anna De Francesco e Cristina Mangini, cultrici della materia del corso di Tecniche e Tecnologie della decorazione presso la stessa Accademia.
“Talking bench” è un progetto ideato, realizzato e sostenuto dall’Assessorato comunale alle Culture e dall’Ufficio del Garante regionale per i diritti dei detenuti in collaborazione con la Casa Circondariale di Bari e l’Accademia di Belle Arti di Bari.
Le immagini saranno realizzate dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti della città, le frasi saranno scelte dai detenuti del carcere di Bari e tratte dai principali romanzi degli ultimi anni ambientati a Bari, pertanto, saranno frasi ispirate ai valori della libertà e all’amore per la città di Bari.
Le panchine saranno scelte dall’associazione Pop Hub.
In totale, saranno abbellite circa cento panchine sul lungomare Nazario Sauro e corso Trieste.
Un’iniziativa tanto efficace quanto semplicistica che “porta in strada” principi, valori, ideali, intenzioni, consentendo all’arte di assumere una delle sue forme più versatili, utili e multiformi, pertanto, in forte distonia con “la staticità” che apparentemente, di solito, consegna una “semplice panchina”.