Vicino ‘o mare, facimm ammore, a core a core pe’ nce spassa’…
So marenaro e tiro ‘a rezza, ma p’allerezza, stongo a muri’!
Tutti, napoletani o no, abbiamo canticchiato almeno una volta nella vita questo ritornello appassionato che ha fatto, insieme ad altre meravigliose melodie, la storia della canzone napoletana.
Spesso erroneamente conosciuta come ‘Vicin ‘o mar’, ”O marinariello’ è stata composta da Salvatore Gambardella, nel 1893 nella bottega del fabbro De chiara, grande appassionato di musica, che aveva trasmesso al giovane Salvatore oltre ai rudimenti per la lavorazione dei metalli anche l’amore per la musica e in particolare per il mandolino. La bottega, frequentata da numerosi artisti, era un piccolo circolo culturale ed è qui che Gambardella conosce il poeta Gennaro Ottaviano autore dei versi de O’marinariello. La canzone vide il suo debutto e l’immediato successo al Teatro Nuovo Politeama e fu cantata per la prima volta da Emilia Persico.
Grazie al successo della canzone Gambardella cominciò a collaborare con tutti i più grandi della musica del tempo tra i quali Libero Bovio e Salvatore Di giacomo e fu apprezzato anche da Giacomo Puccini. Qualche anno più tardi compose altri due capolavori della canzone napoletana: Ninì Tirabusciò e Comme facette mammeta.
‘O marenariello è stata intrpretata da tutti i più grandi della musica italiana:Sergio Bruni, Roberto Murolo in una splendida versione con Mia Martini, Massimo Ranieri che ne ha fatto una versione appassionata e dal sound più contemporaneo, Albano,Renzo Abore e la sua Orchestra italiana e anche Big Luciano Pavarotti.
Una delle versioni più poetiche e malinconiche è sicuramente quella interpretata da Giacomo Rondinella nel film “Città canora” girato ad Ischia nel 1952 che racconta l’amore travagliato tra Maria,figlia di un armatore e Giacomo,pescatore.In uno scenario incantevole Giacomo intona la canzone è la dedica alla sua Maria che ascolta,commossa,dal balcone di casa sua.
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