Questa vicenda rientra di gran lunga nell’elenco di quelle che con sempre più allarmante puntualità scandiscono l’ordinario corso dell’era contemporanea e che tendiamo a collocare in realtà lontane dalla nostra, per poi rimanere tremendamente attoniti quando scopriamo che a sferrare colpi di folle violenza è il vicino di casa, appartenente alla famiglia della porta accanto.
Una follia distante dall’incapace ed innocua incredulità che scalfisce anime ed occhi di quella parte di cittadinanza che mai e per nessun motivo potrebbe adottare una simile condotta.
Una follia che sa, poi, rivelarsi fin troppo vicina alla realtà dei nostri giorni, personificando una maestosa, concreta e temibile minaccia.
L’ennesima violenza domestica si è consumata ieri sera a Napoli. Un padre ha accoltellato suo figlio al termine di una lite violenta. Gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti ieri sera in via Simone Martini, nel quartiere Arenella, dove V.D., 62 anni, al culmine di una litigio nato per futili motivi, ha ferito con un fendente il figlio, R.D., 23 anni. Il giovane ha riportato una ferita al torace; trasportato all’ospedale Cardarelli e operato, non è considerato in pericolo di vita. L’uomo è stato denunciato a piede libero, mentre il coltello utilizzato è stato sequestrato.
Una lite per futili motivi, sfocia così nella cronaca di una sventata morte.
Un padre che impugna un’arma per sferrare colpi contro un figlio, contro una vita che lui stesso ha concorso a mettere al modo, è una notizia che fa sempre notizia, in quanto portatrice malsana di quella consapevolezza che pericolosamente si fa spazio tra le pieghe più doloranti della coscienza sociale e che indica in maniera tanto allarmante quanto agghiacciante verso quale direzione l’indole umana si sta lasciando traghettare dalla violenza. Quella cieca, brutale, feroce che soffoca la ragione e deturpa i sentimenti.