Giacomo Trolese, studente di Chirignago, a Venezia, era un “guerriero sempre sorridente” stroncato ad appena 19 anni da un Linfoma di Hodgkin, che lo costringeva da qualche mese a recarsi una volta ogni 15 giorni a Colonia, in Germania, per sottoporsi ad una cura sperimentale che rappresentava per lui e la sua famiglia l’ultima speranza.
Nonostante le sue condizioni fossero sempre più gravi, Giacomo Trolese non ha mai voluto arrendersi.
“La forza non è vincere, è decidere di non arrendersi”: scriveva Giacomo su Facebook. Ed è su quello stesso social network che gli amici stanno dando luogo ad un lungo e commovente cordoglio, pregno di messaggi e frasi che raccontano la drammatica tragedia in cui è rimasta imbrigliata quella giovane vita, scaturendo dolore e sconcerto tra chi lo aveva amato e vissuto.
Il ragazzo aveva scoperto la malattia all’età di appena dodici anni e non si era mai arreso, trovando anche il sostegno di molti amici, parenti e conoscenti, che avevano anche aperto una pagina Facebook dedicata, ‘Linfoamici per Giacomo’. Proprio su quella pagina tanti sono i ricordi di Giacomo e di sua mamma Rossella, sempre al suo fianco in questa battaglia contro il Linfoma di Hodgkin.
Per sette anni ha combattuto contro un male più forte di lui.
Il selfie che lo ritraeva insieme a Papa Francesco, l’atto insieme a Zanetti, suo grande ed discusso idolo in quanto interista sfegatato: le foto esibite con orgoglio da Giacomo e alle quali adesso è affidato il compito di raccontare il suo attaccamento alla vita e ricordare il guerriero che è stato.