Un blitz che aleggiava nell’aria da tempo, temuto da boss ed affiliati del clan del Lotto O di Ponticelli: all’alba di oggi, lunedì 26 ottobre, la Squadra Mobile di Napoli ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare che ha fatto scattare le manette per tre figure di spicco del clan De Luca Bossa.
Arrestato Umberto De Luca Bossa, ritenuto essere dagli investigatori l’attuale reggente del clan fondato dal padre, il sanguinario macellaio della camorra degli anni ’90 Antonio De Luca Bossa, soprannominato Tonino ‘o sicco per la corporatura esile. Tornato in libertà nel settembre del 2019, dopo 2 anni e 8 mesi di detenzione, il 26enne primogenito di Tonino ‘o sicco aveva fin da subito palesato velleità da boss.
In particolar modo, negli ultimi tempi, aveva impartito l’ordine di praticare estorsioni a tappeto, imponendo ai suoi fedelissimi di chiedere il pizzo anche a quella fascia di popolo che in passato era sempre stata esente dal pedaggio del pizzo. Un’imposizione senza precedenti storici e che ha fatto indignare anche gli interpreti della malavita locale, attirando sul giovane boss del Lotto O disprezzo ed inimicizie, oltre ai riflettori degli inquirenti.
In particolare, Umberto De Luca Bossa avrebbe taglieggiato perfino alcune famiglie residenti in alloggi di edilizia popolare, imponendogli di sborsare diverse migliaia di euro nelle casse del clan per non lasciare l’appartamento. Al diniego di corrispondere la cifra richiesta, avrebbero fatto seguito diverse azioni violente, in primis delle stese con spari rivolti contro le abitazioni delle famiglie taglieggiate e l’occupazione coatta degli stessi appartamenti, da parte dei ras del clan.
Oltre a Umberto De Luca Bossa sono finiti in manette anche Roberto Boccardi e Mario Sorrentino, due figure di spicco della malavita ponticellese. Boccardi, tornato in libertà da pochi mesi durante il lockdown, si è subito messo in evidenza, anche per le concitate gesta amorose che lo hanno visto finire al centro di una disputa sentimentale che lo ha visto contendersi la donna amata a suon di spari per strapparla dalle grinfie dell’aspirante ras del Rione Conocal, rivale in affari e in amore.
L’arresto odierno infligge un duro colpo al clan De Luca Bossa che da qualche anno detiene il controllo del territorio che si vede così privato di tre elementi di spicco. Un indebolimento che potrebbe aprire nuovi scenari camorristici e generare delle temutissime faide.