Vincenzo Costanzo, classe 1997, soprannominato ‘Ciuculill’, originario del quartiere napoletano di Ponticelli è il giovane morto all’ospedale Cardarelli la notte. Ferito durante i festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto del Napoli, Costanzo è stato raggiunto da un proiettile mentre si trovava in corso Garibaldi.
Altre tre persone sono rimaste ferite. Ancora incerta la dinamica del raid: i carabinieri sono intervenuti per una segnalazione a piazza Carlo III, ma sembra che la sparatoria sia avvenuta nella vicina piazza Volturno.
Altre tre persone sono finite in ospedale per medicare ferite da arma da fuoco. Al Pellegrini è arrivata la fidanzata 26enne di Costanzo, originaria di Portici, ferita a una caviglia, medicata e dimessa con una prognosi di dieci giorni); a Villa Betania, invece, è stato trasportato un 24enne di Ponticelli, colpito al gluteo destro (medicato e dimesso con una prognosi di 15 giorni), e un ventenne residente nello stesso quartiere.
I parenti di Costanzo, giunti in ospedale, quanfo hanno appreso la notizia della morte del 26enne hanno vandalizzato la struttura. Il giovane era stimato essere l’attuale reggente del clan D’Amico del rione Conocal di Ponticelli, forte del vincolo di parentela che lo lega ai “fraulella” in quanto figlia della sorella di Anna Scarallo, moglie di Antonio D’Amico, fondatore dell’omonimo clan.
Costanzo era il leder della paranza di giovanissimi chiamati a rimettere insieme i pezzi del clan in seguito ai blitz che tra il 2015 e il 2016 portarono all’arresto di circa 150 persone ritenute contigue al clan D’Amico. All’indomani della decapitazione della cosca, Costanzo era tra i pochi soggetti imparentati con i D’Amico rimasto a piede libero. Forte del supporto dei mariti delle cugine, due giovani già addentrati nelle dinamiche camorristiche che hanno messo su famiglia con due delle cinque figlie del boss Antonio D’Amico, il gruppo del Conocal negli ultimi tempi era uscito dall’ombra e stava marcando la scena camorristica ponticellese in maniera plateale, anche e soprattutto grazie a una contestatissima alleanza con i De Micco.