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Parco Merola: Ceres regala una serata di musica e colore

Luciana Esposito di Luciana Esposito
19 Ottobre, 2015
in Da Sud a Sud, In evidenza
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OLYMPUS DIGITAL CAMERAUn campo di calcio che attende di vedersi conferire fattezze maggiormente meritevoli di tale definizione, luci flebili ed intermittenti che in maniera blanda e svogliata illuminano il grande cortile perennemente destinato ad accogliere i giochi dei bambini, due “bambini giganti”, quelli scalfiti sull’enorme parete che accoglie l’opera di street art di Rosk e Loste e che dall’alto sembrano vegliare sulle tacite scene di gioiosa euforia che si consumano lungo quell’ampia distesa di cemento e degrado e in qualche modo sembrano voler prenderne parte: questo è il sempre che contraddistingue la consuetudine di una sera qualunque nel parco Merola e gli occhi di quei due bambini sono effettivamente gli unici che di solito sono abituati a “sentirsi addosso”.

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Quella consumatasi ieri, tuttavia rimarrà una serata ed ancor più una domenica inedita per il parco, galvanizzata non solo dall’euforia che accompagna e contraddistingue il fascino della novità, ma ancor più animata da colori, luci, suoni e sorrisi.

Una domenica speciale, iniziata all’alba per gli abitanti del parco che si sono offerti di ripulire il cortile prima e dopo la festa, ma anche per i condomini svegliati dai “men at work” incaricati di montare il palco destinato ad accogliere quella “serata da ricordare”, per effetto del party inaugurale fortemente voluto da Ceres proprio per festeggiare l’opera di Rosk e Loste: “chi è voluto bene nun s’o scorda.”

Non sono state di certo tradite attesa ed aspettative legate a quella prima volta inedita per un contesto tutt’altro che abituato ad accogliere eventi mondani e carovane di visitatori, giunti persino da altre città pur di aderire ad una serata ricca di musica e colori. Quelli che adornano i murales, quelli che irradiano i cuori dei bambini.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAUn party inaugurato alla grande dalla battle di breaking che senza troppi indugi ha portato tanti “spericolati” ballerini ad esibirsi e sfidarsi a suon di passi. Un ritmo e delle movenze che hanno immediatamente conquistato i bambini, dai più piccoli che hanno fatto irruzione sul tappeto-palcoscenico dei performer per mostrare i loro primordiali, ma già calzanti passi, ai giovanissimi, ma già pregevoli ballerini di genere cresciuti proprio tra le mura dello stesso parco. È il caso di Erik, i cui nonni vivono nel parco 12105937_569809133167923_4242325372846094347_nMerola e pertanto abituato a dividere i suoi pomeriggi tra i consueti giochi che si consumano in cortile e le lezioni nella scuola di ballo che frequenta. Ad onor del vero, ieri pomeriggio il talento puro di Erik ha conquistato la semifinale, seppur gareggiasse contro breaker più grandi d’età e prevedibilmente più esperti. La sua partecipazione alla gara tuttavia rappresenta una vittoria morale per quelle famiglie che fortemente invocano un futuro diverso e migliore per i loro bambini.

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Quel desiderio convertito in voglia d’imparare cose nuove, viene continuamente esternato anche dagli stessi bambini che ieri hanno subito colto l’occasione per imparare qualche passo di breakdance.

Un input fondamentale anche per la musica di genere, così come sottolineato dal primo, grande artista salito sul palco per dispensare la sua musica, il suo stile, il suo credo: Ivan DopeOne.

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Cresciuto nel poco distante quartiere di San Giovanni a Teduccio, per Ivan non è difficile cogliere la storia raccontata dai colori che trapelano dagli occhi di quei bambini, dai quali si è lasciato subito conquistare. “Questo è il vero rap. Quello che nasce tra la gente, per strada e portarlo tra i bambini, stasera, è senza dubbio un ottimo modo per avvicinarli alla musica”. La grinta e il cuore che DopeOne ha portato sul palco ha conquistato grandi e piccini, tant’è vero che alcuni di loro hanno voluto perfino lasciarsi scalfire un autografo sul braccio.

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Analogo destino per la Pankina Krew che, invero, aveva già avuto modo di conoscere i bambini e la realtà che si respira tra le mura del parco, l’estate scorsa, in occasione della visita di Gianpaolo Imbriani. Un graditissimo ritorno, condito da grande entusiasmo per il loro diverso ed affascinante modo di fare rap, capace di camminare a braccetto con la prodigiosa e melodica voce di Donix.

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Tra una performance e l’altra, è giunto anche il loro momento; i bambini e i ragazzi del parco sono saliti sul palco per leggere poche, ma essenziali parole:

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“Questa è una serata bella e importante per tutti noi. Da quando esiste il parco Merola, da quando ci viviamo, non ci è mai capitato di vedere tanta gente qui insieme a noi.

Noi ragazzi vogliamo sfruttare l’opportunità che ci è stata offerta stasera per lanciare un appello alle istituzioni e a tutti voi: siamo nati in una realtà difficile e per questo non dobbiamo essere trascurati, ma anzi meritiamo più aiuto e più attenzione. Non abbiamo molto da offrirvi, solo la nostra voglia di dare e per ringraziarvi della festa che ci avete regalato abbiamo pensato di farvi un piccolo regalo anche noi. Ognuno di noi ha fatto un disegno e prima di andare via potete venire a ritirarlo per portare per sempre con voi un po’ dei nostri colori.

Così vi ricorderete sempre che i colori più belli che colorano questo parco non sono quelli che vedete sui murales, ma quelli che vivono nei nostri cuori. Permetteteci di usarli per dipingere nelle nostre vite un futuro migliore.”

Difatti, i bambini hanno voluto donare agli artisti un disegno da loro realizzato e che personalmente hanno distribuito nel corso della serata.

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Dopo il loro accorato appello, prima Lucariello e poi Jovine hanno continuato ad animare la serata a suon di musica, riflessioni e spensieratezza.

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La grande chiusura ad opera dei Sangue Mostro non ha reso necessari i fuochi d’artificio che avrebbero rischiato di sbiadire al cospetto della carica scoppiettante ed adrenalinica che ha animato la performance della band e che ha letteralmente chiuso la serata “con il botto”.

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Una serata speciale, nell’ambito della quale i buoni propositi hanno avuto modo di assumere una forma reale e concreta: le birre donate dalla Ceres al parco, infatti, sono state offerte ai presenti richiedendo un’offerta spontanea.

I proventi di questa raccolta fondi verranno utilizzati per acquistare del materiale utile ad imprimere una marcia in più al restyling al quale il parco, da qualche settimana, sembra effettivamente andare incontro.

La generosità e il desiderio condiviso da parte dei presenti di voler tendere una mano a quel contesto concorrendo a risollevarne le sorti si traduce così: ieri sera sono stati raccolti 400 euro e adesso è ufficialmente partito il “Toto-acquisti” e nei prossimi giorni non mancheremo di rendervi partecipi di questa nuova, piccola, ma realmente grande conquista.

Per il momento, a nome di tutti i condomini del parco Merola, ringrazio tutti coloro che con un gesto concreto hanno contribuito a donare un sorriso ai nostri bambini.

 

Tags: ceresdopeonefestajovinela pankina krewLucarielloparco merolaponticellirosk e lostesangue mostrostreet art
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