• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
domenica, 5 Febbraio, 2023
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Camorra Ponticelli: gli scenari legati al pentimento di Tommaso Schisa

Luciana Esposito di Luciana Esposito
2 Ottobre, 2019
in Cronaca, In evidenza
0
Camorra Ponticelli: gli scenari legati al pentimento di Tommaso Schisa
Share on FacebookShare on Twitter

tatuaggio-t-s La moglie e la sorella hanno rifiutato il programma di protezione, mentre ai familiari che si sono presentati al colloquio in carcere, durante la mattinata odierna, mercoledì 2 ottobre, non solo è stata negata la possibilità di incontrarlo, ma gli è stato richiesto di non presentarsi più: questi i passaggi cruciali che confermerebbero la volontà di Tommaso Schisa di collaborare con la giustizia.

ADVERTISEMENT

Un pentimento clamoroso che fa tremare i clan all’ombra del Vesuvio: il giovane, figlio di Luisa De Stefano soprannominata “la pazzignana”, di recente condannata all’ergastolo per l’omicidio Colonna-Cepparulo, insieme ad altre 7 persone – e dell’ex affiliato al clan Sarno Roberto Schisa, potrebbe scrivere una pagina importante della storia camorristica non solo di Ponticelli, per effetto dell’alleanza che da diversi anni vede legato il clan della sua famiglia ai De Luca Bossa del Lotto O di Poticelli e ai Minichini-Rinaldi di San Giovanni a Teduccio. Un’alleanza suggellata proprio dall’omicidio di Raffaele Cepparulo, il boss dei Barbudos rifugiatosi a Ponticelli dopo “la strage delle fontanelle” e che bramava di allearsi con il clan Mazzarella e proprio per entrare nelle grazie di questi ultimi era intenzionato ad uccidere “la pazzignana” e il killer Michele Minichini. Per questa ragione, l’alleanza decise di eliminare quel nemico che, di giorno in giorno, diventava sempre più scomodo. L’esecutore materiale dell’omicidio fu proprio Michele Minichini, ma non tutto andò secondo i piani: nell’agguato perse la vita anche un 19enne, estraneo alle dinamiche camorristiche. Un fattore che ha inciso notevolmente nella decisione di infliggere il massimo della pena a tutti coloro che hanno ricoperto un ruolo nella pianificazione e nell’esecuzione di quell’agguato.

Luisa De Stefano, madre di Tommaso Schisa
Luisa De Stefano, madre di Tommaso Schisa

Un ergastolo pesante, quello che ha sradicato le “mamme-camorra” Luisa De Stefano e Vincenza Maione dal Rione De Gasperi di Ponticelli e che ha destabilizzato notevolmente le giovani reclute: il pentimento del figlio della De Stefano lo comprova.

Il giovane Tommaso Schisa, cresciuto masticando odio e livore di vendetta verso i pentiti del clan Sarno che avevano privato del capofamiglia molti nuclei abitativi che orbitavano intorno alla cosca egemone per circa un ventennio a Ponticelli, ha iniziato ben presto a marcare la scena camorristica. “O’ muccusiello” – questo il soprannome di Tommaso Schisa – aveva 25 anni quando nel settembre del 2016 fu arrestato dai carabinieri di Marigliano, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di sorveglianza di Napoli.
Un arresto che scaturì dall’aggravamento della libertà vigilata a cui Schisa era stato sottoposto dal dicembre 2015, quando fu scarcerato dopo un periodo di detenzione in carcere per omicidio: nel novembre del 2007, appena 16enne, venne condannato a 16 anni di reclusione per aver ucciso a sangue freddo Umberto Improta, un ragazzo di 27 anni, vittima innocente della criminalità, al culmine di una lite insorta per futili motivi all’esterno di un bar di San Giorgio a Cremano, tra i rampolli del clan Sarno e un gruppo di ragazzi, estranei alle dinamiche camorristiche.

Una figura addentrata nel contesto malavitoso e che può fornire informazioni preziose agli inquirenti, anche se è da escludere che Luisa De Stefano, camorrista esperta e dalla mente sopraffina, possa aver fornito al figlio “dati sensibili” rendendolo partecipe delle “cose grosse”. In sostanza, la De Stefano porta scalfiti nell’anima i segni delle ferite inferte dalle dichiarazioni rese dagli ex Sarno e che, di fatto, inguaiarono il marito, Roberto Schisa, tornato in libertà di recente. Per questa ragione è facile dedurre che abbia protetto suo figlio Tommaso, di certo, non credendo che potesse rinnegare gli ideali nel segno dei quali è stato allevato, ma per evitare che potesse finire impicciato in guai più seri, laddove qualche affiliato avesse intrapreso la strada della collaborazione con la giustizia, proprio com’è successo a suo padre.

14237583_314097605607360_3823671500434667107_nLuisa De Stefano non avrebbe mai appoggiato la scelta di suo figlio, educato nel rispetto delle regole dell’omertà, del rispetto, dell’onore e della fedeltà e proprio su questo aspetto hanno fatto leva i parenti, affinchè il giovane Schisa rivedesse quella decisione tanto estrema quanto irreversibile. Tommaso Schisa ha scelto di valicare una strada senza ritorno, lasciandosi alle spalle quel passato diventato pesante come un macigno al pari del cognome che porta, al cospetto dei 13 anni di carcerazione che gli sono stati inflitti lo scorso luglio e al regime di ristrettezze economiche che è costretto a fronteggiare da quando il clan di famiglia è andato in rovina.

Quello che resta del grande sogno coltivato dalle “pazzignane”, in seguito al declino del clan Sarno, sono dei tatuaggi scalfiti con inchiostro indelebile sulla pelle, destinati a riaprire quella ferita inferta dall’ennesimo imprevedibile pentimento, tutte le volte che sapranno farsi spazio tra le grinze degli indumenti: “famiglia” con due iniziali T.S., quel nome che poche ore fa, ha rinnegato quella famiglia per abbracciare lo Stato.

69275508_923024791381302_1648230473349988352_n“Mai voltare le spalle alla propria famiglia”: un monito, ripetuto come un mantra sui social, quasi a voler esorcizzare la paura di quello che fedelissimi e parenti ancora contigui al clan temevano che potesse accadere e che, proprio in queste ore, sta accadendo.

Un pentimento destinato ad incidere sulle dinamiche camorristiche della periferia orientale di Napoli, senza dubbio, ma solo dopo che “0′ muccusiello” avrà vuotato il sacco, i clan alleati agli Schisa potranno “quantificare i danni”.

Il rischio che il patto d’oro tra “le pazzignane” e i De Luca Bossa del Lotto O possa saltare è molto di più di una mera ipotesi. Dal suo canto, la cosca di Tonino ‘o sicco potrebbe decidere di replicare al pentimento di Tommaso Schisa inducendo una pedina ben più preziosa a passare dalla parte dello Stato: Anna De Luca Bossa, la lady camorra del Lotto O che aveva già manifestato la volontà di pentirsi, ma in quella circostanza, i parenti riuscirono ad indurla a ritrattare. La figlia di Teresa De Luca Bossa, di fatto, ha assunto un ruolo ben più egemone all’interno dell’alleanza tra i clan di Napoli Est, presenziando a riunioni importanti e non solo. Ragion per cui, il possibile pentimento della lady-camorra del Lotto O, in queste ore, è la replica più temuta dai clan alleati di Napoli est. 

 

Tags: anna de luca bossacamorra ponticelliciro colonnaclan sarnocollaboratore di giustizialotto OLuisa De Stefanoomicidio colonna cepparulopentimento tommaso schisaponticelliroberto schisatommaso schisatommaso schisa pentitoumberto improtaVincenza Maione
ADVERTISEMENT
Prec.

Sabato 5 ottobre: Geronimo Stilton a “Ricomincio dai Libri”

Succ.

Fino al’11 ottobre al Mav di Ercolano la mostra “Vesuvio in the box”

Può interessarti

Rapina a mano armata a Ponticelli: il video virale sui social network, ma non è un caso isolato
Cronaca

Rapina a mano armata a Ponticelli: il video virale sui social network, ma non è un caso isolato

4 Febbraio, 2023
Ponticelli: chi sono i “Fraulella”, il clan egemone nel Conocal
Cronaca

Ponticelli: chi sono i “Fraulella”, il clan egemone nel Conocal

4 Febbraio, 2023
Parlano i “baby-boss” di Ponticelli: “Non siamo disposti a morire per servire la camorra”
Cronaca

VIDEO-Il Conocal di Ponticelli: il rione più giovane d’Europa

4 Febbraio, 2023
Rione De Gasperi di Ponticelli: il Comune di Napoli chiede il canone d’affitto agli occupanti abusivi delle “case murate”
In evidenza

Rione De Gasperi di Ponticelli: il Comune di Napoli chiede il canone d’affitto agli occupanti abusivi delle “case murate”

3 Febbraio, 2023
Barra: estorsione a un commerciante, 33enne arrestato dalla polizia
Cronaca

Napoli, picchiata dal figlio del boss perché trans: indagano Polizia e Procura

3 Febbraio, 2023
Il Rione De Gasperi di Ponticelli sempre più bomba sociale: diritti negati agli aventi diritto
In evidenza

Il Rione De Gasperi di Ponticelli sempre più bomba sociale: diritti negati agli aventi diritto

2 Febbraio, 2023
Succ.
Fino al’11 ottobre al Mav di Ercolano la mostra “Vesuvio in the box”

Fino al'11 ottobre al Mav di Ercolano la mostra "Vesuvio in the box"

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi Articoli

Rapina a mano armata a Ponticelli: il video virale sui social network, ma non è un caso isolato

Rapina a mano armata a Ponticelli: il video virale sui social network, ma non è un caso isolato

di Redazione Napolitan
4 Febbraio, 2023
0

Un frame di pochi secondi che immortala una sequenza tanto cruda quanto violenta: un automobilista che percorre via Mario Palermo,...

Ponticelli: chi sono i “Fraulella”, il clan egemone nel Conocal

Ponticelli: chi sono i “Fraulella”, il clan egemone nel Conocal

di Luciana Esposito
4 Febbraio, 2023
0

"Fraulella 1973": il tatuaggio scalfito sul petto del primogenito di Annunziata D'Amico, al quale vengono aggiunte due emoticon, una bandiera...

Parlano i “baby-boss” di Ponticelli: “Non siamo disposti a morire per servire la camorra”

VIDEO-Il Conocal di Ponticelli: il rione più giovane d’Europa

di Luciana Esposito
4 Febbraio, 2023
0

Conocal: un nome che deriva dal probabile accorpamento di sigle che, messe di fila, non generano un termine di senso...

Morto all’età di 75 anni l’attore Sergio Solli

Morto all’età di 75 anni l’attore Sergio Solli

di Redazione Napolitan
3 Febbraio, 2023
0

Si è spento a 78 anni Sergio Solli, attore napoletano scoperto da Eduardo De Filippo, apprezzato da Luciano De Crescenzo...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Posting....